Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico, e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
Charles Bukowski
Potrei raccontarvi che all'età di 3 anni barattai il mio succhiotto a cui ero tanto affezionato, per una macchina fotografica giocattolo, e che da lì iniziò una sfavillante carriera, ma in realtà la sera stessa chiesi ai miei genitori piangendo di ridare indietro la macchina fotografia per riavere il mio succhiotto! Da lì passarono molti e molti anni prima che mi tornasse in mente di barattare qualcosa per la fotografia.
Molti anni più tardi mi prestarono una reflex analogica per un viaggio e da quel momento mi innamorai di questo strumento, così semplice, ma allo stesso tempo così complesso, con il quale, per la prima volta, sentivo di poter raccontare qualcosa, di poter dire la mia. La passione crebbe, divenne quasi totalizzante, e con tutti i risparmi che avevo  mi comprai una delle prime reflex digitali, era bellissimo scattare e vedere, scattare e imparare, scattare (e alcune volte) stupirsi del risultato.
Inizia ad affiancare alcuni professionisti del reportage e da loro appresi a cogliere l'attimo e a cercare la luce migliore. Da autodidatta invece mi appassionai alla fotografia di moda e più in generale alla fotografia pubblictaria realizzata con potenti luci flash in pieno giorno, una tecnica che non ho mai abbadonato perchè ha la caratteristica di modellare con la luce un mondo che ad occhio nudo è difficile anche solo da immaginare.
Ancora adesso, dopo tanti anni di professionismo credo fermamente nel potere evocativo delle Fotografia, sopratutto oggi che siamo immersi in un flusso frammentario di immagini è necessario distingursi con tecnica e cultura Fotografica. Per nulla nostalgico, credo che l'immagine faccia parte di un percorso personalissimo e che non possa essere soppiantata dalla sola intelligenza artificiale.

Partner: agenzie di comunicazione, agenzie moda e case di produzione con le quali collaboro:
Back to Top